mercoledì 23 maggio 2018

Spesso la vedevo salire su un motorino, aggrappata a un ragazzo qualsiasi del quartiere, gli occhi duri e i capelli pieni di gel. Mi diceva, ci vediamo dopo, e quando tornava era sempre sola e sempre a piedi. Sapevo che era felice di trovarmi ancora lì, piegata su un libro, come quelle sacerdotesse che restavano giorno e notte in preghiera perché il mondo non cadesse. Srotolavamo una girella di liquerizia e la masticavamo dai due estremi.

Giuliana Altamura da Quello che hai amato

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